Arte Espressa: Il caffè letterario di casapesenna

Un viaggio dalla confisca alla cultura nel cuore di Casapesenna

Nel cuore di Casapesenna, un tempo segnato dalla presenza della criminalità organizzata, sorge oggi il Caffè Letterario Arte Espressa, simbolo di rinascita culturale e sociale. Questo spazio, un tempo appartenente al clan dei Casalesi, è stato confiscato e trasformato in un centro di aggregazione giovanile grazie all’impegno della cooperativa sociale Maeditactio e al supporto di Agrorinasce, consorzio pubblico dedicato alla valorizzazione dei beni confiscati alla camorra.

 

Storia del Bene Confiscato

L’edificio che ospita il Caffè Letterario Arte Espressa era originariamente una villa appartenente a esponenti del clan dei Casalesi. Dopo la confisca da parte dello Stato italiano, la struttura è stata assegnata al Comune di Casapesenna e, successivamente, affidata alla cooperativa sociale Maeditactio. Grazie al sostegno di Agrorinasce, è stato avviato un progetto di recupero e valorizzazione del bene, con l’obiettivo di creare uno spazio dedicato alla cultura e all’inclusione sociale.

 

La Trasformazione in Caffè Letterario

Inaugurato nel 2015, il Caffè Letterario Arte Espressa è diventato rapidamente un punto di riferimento per la comunità locale. Offre una vasta gamma di attività culturali, tra cui presentazioni di libri, mostre d’arte, laboratori creativi e concerti. La missione del caffè è promuovere la cultura come strumento di emancipazione e crescita personale, creando un ambiente accogliente e stimolante per persone di tutte le età.

 

Collaborazioni e Impatto sulla Comunità

Il Caffè Letterario Arte Espressa collabora attivamente con altre realtà locali, tra cui Il Paguro Ostello, un ostello della gioventù situato in un altro bene confiscato alla camorra e gestito dall’associazione Giosef Italy. Questa sinergia ha permesso di organizzare eventi culturali e programmi educativi rivolti ai giovani, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale del territorio.

La presenza del caffè letterario ha avuto un impatto significativo sulla comunità di Casapesenna, offrendo uno spazio sicuro e stimolante dove i cittadini possono incontrarsi, esprimersi e crescere insieme. Questo esempio di riutilizzo dei beni confiscati dimostra come la cultura possa diventare un motore di cambiamento sociale e di rinascita per territori segnati dal passato.

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